OSSERVIAMO LA LUNA

Abbiamo già nel passato dedicato qualcuna delle nostre riflessioni al nostro satellite e alle sue caratteristiche, ma data la sua importanza e soprattutto vista la notevole facilità con cui è possibile osservarne i particolari anche a occhio nudo, vogliamo tornare sull’argomento e, aiutandoci anche con il piccolo grafico riprodotto a fianco, fornire una piccola guida per chi volesse divertirsi a riconoscere i particolari della sua morfologia. Giova rammentare che, dato il moto reciproco di Terra e Luna, quest’ultima ci mostra sempre la stessa faccia e mantiene sempre nascosta quella opposta.

La possibilità di distinguerne i dettagli è condizionata dalla fase lunare sia per la qualità dell’illuminazione sia perché i dettagli che si trovano vicino alla linea di separazione tra la zona illuminata e quella in ombra sono quelli che si distinguono meglio.

Il nome “mare” identifica le grandi pianure esistenti sulla superficie lunare, e risale agli albori dell’astronomia.

Inizio Lunazione: pochi giorni dopo il novilunio la luna si presenta come una falce con la “gobba a ponente” ed è osservabile subito dopo il tramonto del sole. Il particolare più evidente è il Mare Crisium (1); A nord e a sud rispetto a esso si trovano rispettivamente il cratere Cleomedes e i quattro crateri Langenus Vendelinus, Petavius e Furnerius. Nei giorni seguenti compare alla vista il Mare Fecunditates (2) Il Mare Nectaris e il Mare Tranquillitatis (4).

Primo quarto: la luna sorge intorno al mezzogiorno e inizia a essere visibile dopo il tramonto verso ovest. Si può riconoscere il Mare Serinatis (5) alla cui sommità sono visibili i crateri Exodus e Aristoteles. Verso il bordo di separazione tra la parte illuminata e quella in ombra si nota la catena montuosa del Caucaso. La parte settentrionale è costellata di una miriade di crateri, alcuni dei quali di enormi dimensioni.

Plenilunio: la fase del plenilunio è quella meno indicata per osservare la luna, mentre in quella che la precede si possono osservare, a Nord del Caucaso, la catena montuosa delle Alpi e la Valle delle Alpi che la taglia di netto. A termine delle Alpi “lunari” si trova il grande cratere Plato, mentre a sud si può vedere il Mare Imbrium (6) con tre crateri denominati Aristillus, Autolycus e Archimedes. Ultimo quarto: La luna in questa fase sorge circa a mezzanotte e all’alba si trova verso mezzogiorno. In questa fase si possono riconoscere i mari Oceanus Procellarum (7) Mare Nubium (8) e Mare Homorum (9).