Tale colossale abbaglio è dovuto alla estrema difficoltà che si incontra nell’osservare questo pianeta anche con telescopi professionali. La sua superficie è infatti quasi perennemente coperta da vere e proprie tempeste di sabbia che la oscurano e rendono impossibile l’osservazione.
La superficie di Marte non è diversa da quella di altri pianeti, ossia costellata di crateri e asperità generate dall’impatto di meteoriti.
In aggiunta a tali crateri ne esistono altri di chiara origine vulcanica, tra i quali il Monte Olimpo, che con la sua altezza di circa 27.000 metri è la formazione montuosa più alta di tutto il sistema solare, e molti altri segni che sono riconducibili ad alvei di fiumi ormai prosciugati.
La presenza di questi alvei, insieme ad altre prove scientifiche, dimostra che su Marte, molto tempo fa, sia stata presente dell’acqua allo stato liquido e che quindi esso abbia avuto un’atmosfera simile a quella terrestre.
L’atmosfera di Marte però si è lentamente dissolta a causa della sua massa (circa un terzo di quella terrestre) che non è stata in grado di trattenerla.
Oggi restano solo grandi masse di anidride carbonica.