ARRIVA ET?

Un nuovo pianeta le cui dimensioni sono paragonabili a quelle della terra, una temperatura accettabile che varia tra 0 e 40 gradi, una supeficie rocciosa, un Sole che sorge e tramonta e un anno della durata di 14 giorni. Questa la “carta di identità” di un pianeta che astronomicamente parlando si trova anche molto vicino alla terra; soli 20,5 anni luce nella direzione della costellazione della Bilancia.

È il pianeta che, tra tutti quelli fino ad ora scoperti, presenta la piu alta probabilità di presenza di acqua allo stato liquido e, quindi, la possibilità di ospitare forme di vita paragonabili alla nostra.

La scoperta è stata recentemente pubblicata sulla rivista “Astronomy and Astrophysics”. L’autore della scoperta Xavier Delfosse già ipotizza che si tratta di uno degli obiettivi più interessanti per future missioni di ricerca di vita extraterrestre.

La scoperta di un pianeta così piccolo è stata possibile grazie ai delicatissimi strumenti dell’ESO (l’European Southern Observatory di La Silla, in Cile) che sono in grado di rilevare – a 20 anni luce di distanza – variazioni di velocità di un corpo celeste pari a 9 chilometri all’ora.

Nello scorso dicembre l’Agenzia Spaziale Europea ha lanciato la sonda Corot, incaricata di misurare la variazione di lumnosità (un’altro dei segnali che indicano la presenza di un pianeta orbitante intorno ad una stella) di centinaia di migliaia di stelle nel corso di una missione di due anni.

Già pianificata la futura missione di “caccia ad ET”: la missione Darwin prevista per il 2020. Uno speciale telescopio catturerà la debolissima luce riflessa dalla superficie dei pianeti extra sistema solare. Analizzandone lo spettro si potra addirittura determinare la composizione della loro atmosfera!