I PIANETI DEL SISTEMA SOLARE: SATURNO

Questo mese ci occupiamo di uno dei pianeti più famosi: Saturno. Il motivo di tale notorietà sono sicuramente i suoi anelli, talvolta visibili anche con un semplice binocolo.

Sull’origine dell’anello (anche se sarebbe più corretto parlare di anelli, perché sono più di uno, disposti concentricamente), sono state formulate numerose ipotesi, ma quella che attualmente ha maggior credito interpreta il materiale stellare (detriti e polveri) che compone l’anello come i residui di un antico satellite che, trovandosi troppo vicino a Saturno, sia stato “spaccato” dall’enorme forza di marea esercitata dal pianeta più grande. Si, avete letto bene, forza di marea.

Per capire bene il concetto bisogna abbandonare per un attimo il nostro concetto di marea come movimento verticale della massa d’acqua, e limitarsi a considerare le forze attrattive che generano tale movimento. La superficie dell’antico satellite di Saturno è stata sottoposta per un periodo lunghissimo ad enormi forze che, non potendo dissipare la loro energia muovendo masse d’acqua, si sono scaricate sulla sua superficie solida. L’alternanza di compressioni e dilatazioni avrebbero pian piano “sfaldato” il satellite in piccoli blocchi che, collidendo fra loro, si sarebbero via via ridotti in piccoli massi e polveri. La stessa grande forza attrattiva di Saturno non ha consentito a questo materiale di disperdersi nello spazio creando il famoso anello.

Altra ipotesi è quella che siano state le perturbazioni gravitazionali create da questo pianeta nello spazio circostante, ad attirare tutto il materiale cosmico vagante nell’area.

Lasciando la diatriba sulle origini degli anelli agli astronomi, a noi appassionati dell’osservazione notturna non resta che ammirare questo ennesimo miracolo del Cosmo che, anche se potrebbe non essere l’unico pianeta con tali caratteristiche presente nell’Universo, rimane e rimarrà l’unico visibile con semplici strumenti di osservazione.