LA TERRA

Dopo aver vagato per i pianeti del sistema solare ed aver fatto una “capatina” al di fuori di esso, torniamo con i piedi per terra e dedichiamo l’attenzione al pianeta su cui viviamo.

Le caratteristiche che lo differenziano da tutti gli altri fino a oggi conosciuti sono: la presenza di un’atmosfera stabile in cui è presente una percentuale definita di ossigeno e l’acqua allo stato liquido sulla superficie.

Quattro miliardi di anni fa la terra doveva assomigliare moltissimo all’attuale pianeta Venere, con una temperatura superficiale elevatissima. Da allora la temperatura è andata via via diminuendo con la conseguente formazione dell’acqua sotto forma di vapore.

Il vapore ha dato origine alle prime nubi da cui hanno avuto luogo le prime precipitazioni d’acqua in forma liquida.

Se si considera che la terra si è formata quasi 5 miliardi di anni fa, e l’acqua sarebbe comparsa alla fine del primo miliardo di anni d’età del nostro pianeta, in quattro miliardi di anni essa è diventata una quantità tale da pesare 1400 miliardi di miliardi di chilogrammi.

L’ossigeno era assente dall’atmosfera primitiva, e ha iniziato a formarsi “solamente” 400 milioni di anni fa, nel profondo degli oceani, generato dalla materia vivente nata tre miliardi di anni prima. I primi organismi svilupparono il processo di fotosintesi e incominciarono a produrre anidride carbonica liberando ossigeno puro che andò a immettersi nell’atmosfera.

La terra “dentro”

Il pianeta su cui viviamo ha un aspetto esterno notevolmente diverso da quello di tutti gli altri pianeti conosciuti, grazie alla presenza dell’acqua allo stato liquido e dell’atmosfera, ma se “scendiamo in profondità” la situazione cambia.

Le conoscenze sulla struttura interna degli altri pianeti sono solo teoriche, ma la maggior parte delle teorie attualmente seguite suppongono una certa analogia fra tutti i pianeti. In realtà, anche le conoscenze sulla struttura interna del nostro pianeta non sono complete, ma il progresso e le moderne tecnologie di indagine hanno consentito di delineare un quadro sostanzialmente chiaro.

Il nostro pianeta può essere approssimato a una serie di gusci concentrici con composizione diversa e diverse condizioni di temperatura, pressione e densità.

Per semplificare l’esposizione ci limitiamo a delineare le caratteristiche del “mantello”, strato più vicino alla superficie, e del “nucleo”, ossia di quello che può essere considerato il vero e proprio cuore del nostro pianeta.

Cominciando da quest’ultimo possiamo dire che la sua dimensione è approssimativamente quella del pianeta Marte, e a sua volta concettualmente suddivisibile in due parti, una esterna liquida, e un piccolo nocciolo solido.

Il nucleo è formato soprattutto di ferro, circa l’89,70% del suo peso più altre parti percentuali di nichel; ossigeno e cobalto. Il mantello è composto invece prevalentemente di biossido di silicio (47%) e ossido di magnesio (37,80%) oltre a ossido di alluminio, ossido di ferro e altri componenti. All’interno di questi strati avvengono i moti convettivi di materia che contribuiscono a modificare l’aspetto esterno della superficie terrestre, con eruzioni e moti orizzontali della crosta terrestre.