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Guardia Costiera

Ereikousa, anche nota come Merlera, è l’isola greca più settentrionale dello Ionio, poco a Nord di Corfù. Lì, la scorsa estate, Adriano Stellari, 83 anni di Milano, trascorre una tranquilla vacanza con moglie e amici, utilizzando con grande soddisfazione il suo Cramar Rabbit 777 con doppia motorizzazione Mercruiser entrofuoribordo a benzina.

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Finalmente sulla CP 327 della Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Gallipoli

Ed è proprio con questo motoscafo di 7,77 metri – un natante non immatricolato, abilitato alla navigazione entro 12 miglia dalla costa – che decide di tornare in Italia, a Otranto, dove lo tiene ininterrottamente da oltre 10 anni, essendo lui e la sua famiglia letteralmente innamorati del Salento. È una traversata che ha fatto altre volte in compagnia del figlio Andrea, che stavolta lo aiuta nei preparativi – soprattutto per ciò che riguarda l’impostazione del plotter – ma che non può andare con lui. Potrebbe la moglie, ma non si sente. Perciò Adriano – che è un uomo dinamico, orgoglioso, intraprendente, coraggioso – decide di partire da solo, martedì 11 agosto.

Si tratta di appena 53 miglia di rotta diretta, per 288 gradi: un percorso che con quella barca, senza forzare, si può compiere tranquillamente in 2-3 ore. Il tempo è ottimo: già di prima mattina la temperatura è di 26 gradi, il vento da Nord non supera i 10 nodi, il mare è poco mosso e le previsioni – apparentemente non così importanti, visto che si tratta di un percorso di breve durata – sono comunque buone.

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La rotta che congiunge l’isola di Ereikousa con Otranto e il punto nel quale è stato trovato Adriano Stellari.

Non resta che dare un abbraccio alle persone care, rassicurarle dicendo che all’ora di pranzo, appena arrivato in Puglia, le chiamerà e… mollare gli ormeggi. È così che, poco dopo le 10, Stellari esce dal porto e, dopo un’ampia accostata a dritta per scapolare gli scogli affioranti della punta Sud dell’isola, spinge avanti le manette e si mette in rotta.

Intorno alle ore 13, i familiari incominciano a guardare alternativamente gli orologi e i cellulari, aspettandosi da un minuto all’altro la chiamata di Adriano. Ma il tempo passa e non succede nulla. Intorno alle 16, cioè ben 6 ore dopo l’uscita del motoscafo dal porto di Ereikousa, decidono di dare l’allarme all’Ufficio Circondariale di Otranto.

Il comandante, Tenente di Vascello Pietro Vicedomini, coordinandosi con la Centrale Operativa del Comando Generale della Guardia Costiera di Roma e con la Capitaneria di Porto di Gallipoli, dà immediatamente inizio a una complessa e articolata operazione di ricerca. Il primo problema è dato dalla mancanza di un contatto diretto con la persona in difficoltà: non un avvertimento né, tantomeno, una richiesta di soccorso accompagnata da un punto-nave.

Verificato che non vi è traccia del natante lungo la rotta che avrebbe dovuto seguire, le ricerche si intensificano all’interno di un’ampia area a Sud di Otranto con un notevole impiego di mezzi: la motovedetta CP 809 di Otranto, le CP 886 e 327 di Gallipoli, un pattugliatore della Guardia di Finanza e ben tre mezzi aerei (Guardia Costiera, Aeronautica, Vigili del Fuoco). Senza contare le pattuglie terrestri inviate in perlustrazione lungo la costa, nell’ipotesi di uno spiaggiamento, e le diverse unità mercantili e da pesca in navigazione nella zona, opportunamente allertate.

Finalmente, alle 19.48, succede qualcosa: la stazione di Bari Radio capta un debole messaggio in chiaro sul canale 16. È Adriano Stellari. Sta bene ma è alla deriva con i motori spenti e, dichiarando di avere gli strumenti di navigazione fuori uso, non è in grado di fornire il punto-nave sul quale far convergere i soccorsi. La notizia è comunque ottima e la Guardia Costiera non manca di comunicarla alla famiglia, alleggerendo non di poco l’estrema preoccupazione nella quale versa ormai da diverse ore. Dunque la ricerca del motoscafo continua in modo sistematico ma, purtroppo, non mirato.

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Un fermo immagine del video con il quale Adriano Stellari e la figlia Paola ringraziano commossi e anche un po’ increduli l’equipaggio della motovedetta CP 327 per gli auguri e i regali ricevuti lo scorso Natale.

La svolta avviene poco prima della mezzanotte, quando il mezzo aereo dell’Aeronautica Militare riesce finalmente a captare Stellari che, intelligentemente, continua a mantenere il contatto radio con alcuni pescherecci che, pur senza scorgerlo, sono comunque nella portata del suo Vhf. Non senza difficoltà, il segnale viene radiogoniometrato dal velivolo, indicando al pilota la direzione giusta. Infatti, dopo alcuni minuti, la barca viene intercettata a 34 miglia a Sud-Sud-Est di Capo Santa Maria di Leuca, cioè completamente fuori-rotta. I suoi motori sono spenti per mancanza di carburante.

A quel punto, però, finalmente, c’è un punto-nave di riferimento. La soluzione potrebbe essere a un passo se non fosse che Adriano, raggiunto rapidamente dall’elicottero del Sar, declina l’invito a farsi recuperare a bordo con il verricello. A quel punto, il Centro di Bari invia sul posto la motovedetta CP 327, che raggiunge il motoscafo intorno alle ore 2.

A pochi metri dal motoscafo, l’equipaggio chiama a gran voce: “Adriano, siamo venuti a prenderti”. “Non dimenticherò mai quel coro e l’umanità di quelle meravigliose persone”, ci dichiara Stellari. La vicenda si conclude nel porto di Santa Maria di Leuca, mentre a Ereikousa si fa festa per tutta la notte. Poco importa se, per le violazioni compiute, ci sarà una multa e la sospensione della patente nautica per un mese.

GLI ERRORI PRINCIPALI

► Carico di carburante insufficiente.
► Mancanza di razzi con paracadute.
► Tipo di navigazione con un’unità non abilitata a compierla.

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