Questa rubrica a carattere sanitario, nata da un’idea della Redazione della rivista in collaborazione col C.I.R.M. (Centro Internazionale Radio Medico), si prefigge lo scopo di dare suggerimenti di carattere sanitario a tutti i diportisti, insieme alla raccomandazione di mettersi in contatto diretto col C.I.R.M ogni qualvolta dovesse malauguratamente presentarsi a bordo un’emergenza medico-traumatologica.A tal fine mi sia concesso di spendere due parole di presentazione dell’Ente: fondato dal prof. Guida nel 1935, il C.I.R.M. è una Fondazione onlus che presta assistenza radio-medica a tutti i naviganti, di qualunque nazionalità, imbarcati sia su navi mercantili che da diporto, su tutti i mari del mondo. Il servizio si svolge 24 ore al giorno, per 365 giorni all’anno ed è totalmente gratuito; per avere un consiglio da uno dei medici di guardia basta contattare il C.I.R.M. sia in fonia (su rete fissa o cellulare) sia in grafia (telex, fax, e-mail); lingue ufficiali sono l’italiano e l’inglese.

In questo primo numero ritengo opportuno affrontare il problema della cassetta medica di bordo: il D.M. 279/88 sancisce che per le imbarcazioni e navi da diporto (unità con lunghezza f.t. >7,50 metri se a motore e 10 metri se a vela) che navigano a più di 12 nm dalla costa, la quantità minima indispensabile di materiale sanitario è riportata in allegato “A”, se l’ equipaggio è formato anche solo in parte da personale marittimo arruolato, mentre è riportato in allegato “D” in caso contrario.

Ora, il problema è che entrambe le tabelle, e in special modo la “D”, sono vistosamente carenti e necessitano pertanto entrambe di un’adeguata integrazione. Suggerirei quindi innanzitutto un termometro clinico, possibilmente col bulbo piccolo (pediatrico) perché più resistente e utilizzabile anche da adulti, un apparecchio per il controllo della pressione arteriosa e un fonendoscopio.

Per quanto riguarda le stecche per fratture, le migliori, anche se più costose, sono quelle di plastica gonfiabili (inflatable air splints) perché sono di varie dimensioni, riutilizzabili dopo adeguato trattamento di disinfezione, occupano meno spazio, e infine sono facilmente applicabili.

Un bisturi con lame intercambiabili (usa e getta), un set per sutura e alcuni pacchetti di cerotti chiamati “Steri-strips”: sono strisce sottili di cerotto, che sostituiscono adeguatamente i normali punti di sutura, che possono essere applicate a ponte sui lembi della ferita, dopo averla adeguatamente disinfettata ed averne riavvicinato i margini. Da tenere presente che gli Steri-strips non sempre possono essere utilizzati con successo, quindi è opportuno tenere in cassetta entrambe le soluzioni.

Qualche confezione di ghiaccio secco (non le bombolette spray) che non ha bisogno di conservazione in frigorifero, un pacco di cotone idrofilo, disinfettanti (acqua ossigenata a dieci volumi e disinfettanti a base di tintura di iodio oppure amuchina che, debitamente diluita, può essere utilizzata anche per lavare le verdure e potabilizzare l’acqua), una bottiglia di ammoniaca che va conservata in flacone di vetro scuro, alcuni pacchi di garza sterile (opportuno fornirsi di più confezioni contenenti un numero limitato di garze, perché bisogna tenere presente che, una volta aperta la confezione, le garze non utilizzate perdono la sterilità), un laccio emostatico, del cerotto adesivo, possibilmente anallergico, e del cerotto medicato, delle bende per fasciature di varie misure (almeno 5 rotoli).

Per quanto riguarda i farmaci, ricordarsi che i dosaggi pediatrici sono quasi sempre differenti da quelli per gli adulti, pertanto se si hanno bambini a bordo bisognerà rifornirsi di confezioni pediatriche.

  • ANTIPIRETICI
    Aspirina o Novalgina, Paracetamolo (Tachipirina).
  • ANITIBIOTICI
    Ampicillina o Amoxicillina (Amplital, Augmentin, Zimox). Tetraciclina, Eritrocita, Bactrim o Ciprofloxacina, Flagyl.
  • ANTIEMORRAGICI
    Tranex in fiale.
  • ANTIDIARROICI
    Lopemid, Imodium.
  • ANTIPERTENSIVI
    Nifedicor gocce.
  • DIURETICI
    Lasix cp.
  • ANTIPOTENSIVI ed ANALETTICI
    Micoren e Gutron gocce.
  • ANTISPASTICI
    Buscopan in confetti o fiale.
  • ANTIACIDI
    Maalox in sospensione o compresse.
  • ANTIULCERA
    Ranitidina, Omeprazolo, Pantoprazolo.
  • CORONARODILATORI (a base di nitroderivati)
    Carvasin o Trinitrina, da utilizzare in caso di dolore toracico tipo angina pectoris o malattie coronariche, sempre su suggerimento dei medici del C.I.R.M.
  • ANTIEMETICI (farmaci per bloccare il vomito)
    Plasil o Zofran.
  • ANTICHINETOSICI (farmaci contro il mal di mare, in genere a base di scopolamina)
    Xamamina o cerotti ad assorbimento transdermico.
  • ANTISTAMINICI
    Polaramin, Fargan, Clarityn, Fristamin.
  • CORTISONICI Bentelan, Urbason (in fiale e compresse).
  • ANTINFIAMMATORI (FANS)
    Voltaren, Feldene, Brufen, Naprosyn, Aulin, Oki, o similari in cp. o fiale e in pomata.
  • COLLIRIO o POMATA oftalmica antibiotica (Colbiocin, Genticol, Pensulvit).
  • COLLIRIO (decongestionante)
    Demetil, Collirio Stilla, Optrex per lavaggi oculari.
  • GOCCE AURICOLARI
    Otalgan.
  • GOCCE NASALI (decongestionante)
    Rinazina spray.
  • GARZA GRASSA (alla Connettivina) una confezione.
  • ANSIOLITICI (a base di Benzodiazepine)
    Valium, En, Ansiolin, Xanax, (da preferire le confezioni in gocce e fiale), Tavor Expidet: sono cp. a rapido assorbimento sublinguale.
  • POMATA ANTIUSTIONI
    (Sofargen).
  • SOLUZIONE FISIOLOGICA
    due flaconi da 250 ml.
  • SOLUZIONE GLUCOSATA 5{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8}
    due flaconi da 250 ml.

Un discorso a parte meritano i farmaci antimalarici (Clorochina e Lariam) che ovviamente non è necessario inserire in tutte le cassette di bordo ma che sono strettamente indispensabili solo per i diportisti che intendano effettuare viaggi nelle zone ad endemia malarica sia del continente africano che indiano. Bisogna sottolineare al riguardo che nelle zone dell’Africa equatoriale vivono specie di Plasmodi (zanzare vettore di malaria) che presentano resistenza alla CLOROCHINA, pertanto in questi casi sia per la profilassi che per la cura della febbre malarica bisogna fornirsi del LARIAM, mentre nei paesi dell’oceano Indiano (India, Sri-Lanka, Maldive; Indonesia, Filippine,) il Plasmodio è clorochino-sensibile pertanto l’uso della CLOROCHINA è indicato sia per la profilassi che per la terapia, ovviamente con posologie diverse. È quindi necessario, per chi intenda effettuare questo tipo di crociere, rivolgersi al C.I.R.M. oppure agli uffici d’igiene delle A.S.L. preposti al controllo delle vaccinazioni per i viaggiatori nelle zone a rischio per avere la certezza che la profilassi che si andrà a effettuare abbia la necessaria efficacia.

Desidero infine ricordare a tutti i comandanti di imbarcazioni sia a vela che a motore che sarebbe altamente raccomandabile facessero rifornire tutti i propri membri di equipaggio o passeggeri del cosiddetto “passaporto sanitario” in cui sono indicate tutte le patologie pregresse e in atto, con le eventuali terapie praticate, specificando tempi e modi di somministrazione dei farmaci. Ognuno è tenuto, pertanto, a rifornirsi personalmente di tutti i farmaci di cui fa uso, quotidianamente o in maniera saltuaria, in quantità almeno doppia di quella che è previsto possa essere necessaria a coprire tutta la durata della crociera, poiché bisogna premunirsi contro lo smarrimento o la rottura di flaconi di farmaci a causa di imprevisti che possano verificarsi a bordo.

Ogni comandante, infine, essendo responsabile a bordo della salute di tutti i suoi ospiti, a qualunque titolo imbarcati, può rifiutarsi di imbarcare persone che, per motivi di salute, sentito anche il parere di un sanitario, possano essere ritenute “a rischio” sia per se stessi che per tutti gli altri ospiti di bordo.

Con la speranza di essere stato chiaro ed esauriente nella trattazione di questo primo argomento, do appuntamento a tutti i Lettori al prossimo numero, dove sarà affrontato il tema dei traumatismi a bordo.