Chiunque di noi nella vita si è trovato improvvisamente di fronte a un quadro di dolore addominale acuto, improvviso, spesso inspiegabile, col risultato di percepire un senso d’impotenza di fronte a un evento difficilmente spiegabile. Senso di impotenza tanto più forte in quanto coinvolge spesso persone come bambini o anziani non in grado di descrivere con chiarezza i propri sintomi. È quindi il caso di provare a descrivere, a inquadrare e a provare di proporre un itinerario diagnostico e talvolta terapeutico per le principali patologie addominali.Intendiamo come addome tutto quel vasto spazio compreso sotto la gabbia toracica, esteso ai fianchi, che termina all’attaccatura delle gambe. È facilmente intuibile che l’enorme numero degli elementi compresi in questo spazio rende quanto mai difficoltosa una diagnosi di “sede”, in quanto gli organi spesso si sovrappongono, si compenetrano, i loro terminali nervosi sono irradiati spesso distanti da essi; pertanto ogni supposizione deve basarsi sulla capacità di riconoscere tali segni e di saperli interpretare. Di più: è necessario saper descrivere tali segni per eventualmente comunicarli a un medico in grado di “decrittarli” e consigliare un iter diagnostico e terapeutico funzionale alla bisogna.

È bene, anzi direi determinante, non perdere mai la calma di fronte a un evento improvviso e apparentemente inspiegabile, tanto più se coinvolge un nostro caro, un bambino, un anziano, uno straniero. La nostra calma, associata alla capacità di riconoscere alcuni segnali, può realmente contribuire a salvare una vita o quantomeno a indirizzare la terapia nel giusto corso.

Pertanto iniziamo a considerare quali sono gli aspetti da tenere sempre presente:

  • LA STORIA
    Considerare se esistono delle patologie preesistenti, tipo tendenza alla colite, calcoli renali o infezioni urinarie ricorrenti, operazioni chirurgiche recenti, traumi, patologie cardiovascolari. Particolare importanza possono rivestire informazioni sulla dieta o sull’azione di bevande fredde o gasate.
  • LA SEDE
    Determinante per qualsiasi diagnosi e provvedimento terapeutico da assumere. È buona norma, con un pizzico di immaginazione, dividere l’addome in questo modo, immaginandolo come un grande quadrato diviso in nove parti: tre sopra l’ombelico, tre a livello dell’ombelico, tre sotto l’ombelico, in modo da poter indicare il punto di partenza del dolore e la sua eventuale diramazione. Alcune patologie hanno una localizzazione tipica, come l’appendicite, con dolore nel quadrante in basso a destra, la gastrite, nel quadrante superiore centrale e via di seguito.
  • L’ASPETTO
    Sempre considerando la necessità di acquisire informazioni più precise, è buona norma osservare sia l’addome sia il modo che ha il paziente di affrontare il dolore (atteggiamento antalgico). La presenza di macchie, di gonfiori localizzati o diffusi, di arrossamenti, di strie rossastre può indirizzare verso una diagnosi, così come il colorito della cute, il suo aspetto asciutto o umido possono aiutare. L’atteggiamento poi del paziente è talvolta patognomonico, come l’assunzione di una posizione rannicchiata tipo fetale ci fa sospettare una calcolosi
  • LA REAZIONE
    Non bisogna avere paura di toccare l’addome dolente. Bisogna capire se il dolore è solo viscerale, quindi la nostra palpazione non modifica il quadro del dolore, o è più superficiale, per cui sono interessate anche le strutture di supporto, ad esempio, nel quadro pericoloso dell’addome acuto la parete addominale si presenta dura come un piano di legno. A volte il dolore irradiato si manifesta premendo (leggermente) zone dell’addome diverse da quelle in cui compare il dolore. Far respirare il malato e premere nella fase dell’inspirazione ci fa affondare la mano fino a sfiorare organi molto profondi che si risvegliano sfiorandoli.
  • SEGNI ACCESSORI
    Trattandosi di un settore del corpo umano che interessa molti organi è bene considerare che anche molte funzioni sono coinvolte nelle loro affezioni. Ricordarsi sempre che l’essere umano è un tutt’uno, non singoli settori non comunicanti tra loro e difficilmente è presente un dolore addominale con assenza di altri segni accessori.

Considerare quindi anche funzioni che ci appaiono lontano dall’addome, come cefalea, nausea, alito, vertigini. Rilevare sempre la pressione, la temperatura (che aumenta sempre in tutte le infezioni anche quelle addominali), il polso e il respiro (se l’addome è gonfio il paziente fatica a respirare).Segni accessori che interessano più da vicino l’apparato addominale sono le funzioni urinarie (le urine sono frequenti, torbide nelle patologie del rene e della vescica) le feci (presenza di diarrea nelle infezioni intestinali e di stipsi nell’appendicite, feci giallastre nelle patologie del fegato e della colecisti).

Abbiamo visto come in realtà i segni da considerare sono moltissimi e di aspetto molteplice, per cui solo una raccolta precisa di questi dati può consentire di giungere a una soluzione del quesito del dolore addominale.

È bene concludere questa breve trattazione con un elenco di farmaci di facile reperibilità che possono essere utili e sarebbe bene avere sempre a bordo per ogni evenienza.

Concludiamo queste brevi note rammentando l’obiettiva difficoltà a riconoscere le patologie esaminate e invitando, pertanto, a contattare immediatamente un medico in caso di comparsa dei sintomi descritti. La mente fredda è la migliore collaborazione possibile tra malato e medico.

  • FARMACI ANTIDOLORIFICI O ANTISPASTICI
    Sono farmaci di uso comune come il Buscopan che è bene avere in confezioni diverse tipo iniezioni supposte compresse, non sempre un paziente che vomita può assumere una compressa e non sempre si è in grado di fare un’iniezione a un paziente che si agita. Un analgesico come l’Aspirina o il Paracetamolo è indicato nei casi di bambini con dolori addominali leggeri accompagnati da febbre, ma bisogna sempre considerarne la pericolosità in caso di dolori gastrici.
  • ANTIBIOTICI
    Indispensabili in caso di infezioni di tipo tifoide o urinario o appendocolare. Sono consigliabili antibiotici a largo spettro come Ampicilline, Tetracicline, Cefalosporine. Utili anche in questo caso avere sia compresse che iniezioni per i motivi già esposti sopra.
  • ANTIDIARROICI
    L’uso è intuitivo. In genere la Loperamide si è dimostrata molto efficace nel risolvere gran parte delle diarree frequenti nei viaggiatori, specie se abbinata a un’abbondante reidratazione a base di acqua minerale, the, succhi di frutta e specifici sali reidratanti. È bene comunque, durante i viaggi, assumere solo cibi cotti.
  • REGOLATORE DELLA MOTILITÀ INTESTINALE
    Non ci sono grazie al cielo solo patologie gravi ma anche forme di malessere vago, le dispepsie, che sono facilmente controllabili con farmaci tipo Motilium e Peridon attivi anche contro nausea e vomito.