Didattica Anatomia della barca: il fascino della prua Dall’analisi sui nuovi modi di utilizzare la barca e dalle possibilità offerte dallo sviluppo tecnologico si evolve il design di uno yacht e nascono le barche di oggi. Parliamo delle estremità, concentrandoci sulla prua, in generale. E su quella del Wally200, in particolare. [caption id="attachment_122892" align="aligncenter" width="600"] Sulle navi di una volta (nella una nave cargo), la prua e la poppa erano adibite a ospitare esclusivamente locali tecnici. Spesso lo sono ancora oggi perché, in navigazione, sono le due zone meno vivibili.[/caption] Tutte soluzioni utilizzabili (quasi) esclusivamente quando la barca è ferma. Allo stesso tempo non c’è dubbio che su una moderna imbarcazione da diporto l’esterno della poppa sia una parte molto utilizzata e caratterizzante. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=122889" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 28 Feb 2022 Continua a leggere
Didattica Sistemi di stabilizzazione: da optional a standard e si tratti di pinne o di giroscopi o di cilindri rotanti, gli stabilizzatori sono entrati ormai nella rosa degli accessori pressoché irrinunciabili. E la loro evoluzione continua. Non è improbabile che l’ormai scontata presenza dello stabilizzatore nella lista degli optional proposti per una nuova imbarcazione traslochi presto in quella degli standard, cioè, in sostanza, tra le cose delle quali non si può fare a meno. È stato così – in un passato neppure così lontano – per il verricello salpancora elettrico, per il frigorifero, per il plotter e per tanti altri “oggetti” trasformatisi da semplici accessori a elementi fondamentali del sistema-barca. [caption id="attachment_122917" align="aligncenter" width="800"] Per quanto sia estremamente utile in una moltitudine di situazioni, il flying-bridge è certamente un ambiente particolarmente sensibile ai movimenti oscillatori.[/caption] Questa fase di passaggio è estremamente importante poiché se sul piano strettamente commerciale lascia ancora una possibilità di opzione all’armatore, tra il decidere se spendere o no una cifra considerevole per dotarsi di questo dispositivo, sul piano puramente tecnico delega completamente al cantiere la decisione sulla tipologia, sulle dimensioni e sul metodo di installazione. di Lamberto Ballerini il 28 Feb 2022 Continua a leggere
Didattica La riparazione del bottaccio o bottazzo Come riparare o sostituire Il bottaccio o bottazzo, quell’elemento che corre lungo le murate della barca, all’altezza del baglio massimo... di Francesco Baratta il 28 Feb 2022 Continua a leggere
Didattica Il restauro della coperta in teak Come restaurare la coperta in teak in autonomia. Tre metodi che permettono di restaurare da soli una coperta a doghe lineari... di Francesco Baratta il 31 Gen 2022 Continua a leggere
Didattica Sicurezza: “normativa e dotazioni da rivedere”. La tecnologia corre e le abitudini dei diportisti cambiano, ma le norme, le procedure e le attrezzature restano indietro. Perplessità sulle omologazioni e sui controlli. Ne parliamo con l’autore di “Mai più Mayday” e “La zattera di salvataggio”. L'articolo intitolato “Sopravvivenza: 30 ore in una zattera”, firmato dal nostro Nico Caponetto e pubblicato sul numero di gennaio di Nautica, ha – come sospettavamo e, francamente, speravamo – fatto parecchio rumore, tanto tra gli operatori del settore quanto tra i diportisti. In sostanza, il fatto che il mezzo da noi utilizzato per questo impegnativo long-test sia risultato non all’altezza della situazione, obbligandoci a interrompere la prova allo scadere delle 30 ore, invece delle 48 previste, ha in qualche modo fatto passare in secondo piano l’esperienza umana vissuta dai tre naufraghi volontari e posto in evidenza una serie di problemi che, invece, francamente, non ci aspettavamo. [caption id="attachment_121913" align="aligncenter" width="600"] Il lancio della zattera dal Columbia 50 ‘Knuddel’, lo sloop che Grillo utilizza per il charter.[/caption] Li riproponiamo sinteticamente, in ordine di apparizione: subito dopo il lancio, la mancata apertura della zattera nonostante i ripetuti “strappi” al cavo di collegamento (cosa poi risolta, ma mediante un intervento esterno); dopo l’imbarco dei tre tester, l’allagamento per infiltrazione di acqua di mare attraverso una scollatura tra fondo e tubolare inferiore; l’acqua della dotazione di sopravvivenza decisamente sgradevole (pur essendo risultata potabile ai successivi esami di laboratorio); le tute termiche inutilizzabili a causa dell’auto-agglomerazione del materiale con il quale sono state confezionate; soprattutto, il copioso ingresso di acqua piovana attraverso il tessuto del tendalino durante il forte temporale della seconda notte. [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=121908" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Corradino Corbò il 31 Gen 2022 Continua a leggere
Didattica La controplancia sui piccoli cabinati: fly sì o fly no? Esiste una fascia dimensionale che pone al futuro armatore, in cerca della sua barca ideale, l’alternativa tra una barca con fly o senza fly... di Lamberto Ballerini il 31 Gen 2022 Continua a leggere
Didattica Tecnica in barca a vela: il fiocco? Lo regolo col barber Derivata dal mondo delle regate, la regolazione 3D della vela di prua sta prendendo piede sempre di più anche sulle barche da crociera. Ecco in cosa consiste e come funziona... di Nico Caponetto il 31 Gen 2022 Continua a leggere
Didattica Design, tra moda e tecnologia: il Military Style Quella delle imbarcazioni da diporto con un aspetto più o meno marziale è una tendenza che, negli ultimi anni, sta diffondendosi sempre di più. Da sempre Wally ne ha fatto un suo carattere distintivo. Le linee essenziali e minimaliste che richiamano in modo esplicito le linee aggressive e severe delle unità militari sono, infatti, una caratteristica tipica dei Wally Power o Wally Tender che siano, fin da quando sono apparsi sulla scena. [caption id="attachment_121151" align="aligncenter" width="600"] Il nuovo 165 Wallypower firmato Espen Øino e Luca Bassani è l’ultimo nato in casa Wally. 50 metri di barca che si ispirano direttamente al design del 118 Wallypower, una delle prime imbarcazioni a motore caratterizzate dal tipico look squadrato e angolare dove le linee aggressive e severe richiamano in modo esplicito il look delle unità militari. Se chiudiamo le terrazze e sostituiamo le chaise longue sul ponte prodiero con un bel cannoncino, le differenze con un’unità da guerra restano ben poche. Ma vista da poppa la barca diventa tutta un’altra cosa![/caption] [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=121148" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Andrea Mancini il 28 Dic 2021 Continua a leggere
Didattica Sopravvivenza, 30 ore in una zattera di salvataggio 30 ore in una zattera di salvataggio per testare le dotazioni. Un'esperienza per capire come si vive a bordo di un mezzo di salvataggio... di Nico Caponetto il 28 Dic 2021 Continua a leggere
Didattica I problemi delle trasmissioni di superficie Tra i sistemi di trasmissione che consentono un netto miglioramento delle prestazioni di una imbarcazione a motore in termini sia di velocità sia di consumi, un posto di rilievo spetta sicuramente a quelli con eliche di superficie. Ve ne sono di tipo fisso (Trimax, Levi Drive Unit ecc.) o trimmabile e orientabile (Arneson, Top System, Jolly Drive, SDS della France Helices ecc.), le quali con accorgimenti e meccanismi leggermente diversi consentono una riduzione degli attriti di appendice e il funzionamento delle eliche in regime di cavitazione, con una resa decisamente migliorativa fino al 25/30{2e3577d2bd6aebaa150c85c33fcd353783f1aa6c690283591e00ef60b3336fc8} rispetto a una linea d’ asse tradizionale, oltre ad altri vantaggi ma anche qualche lieve difficoltà di manovra per chi non ha esperienza. Ovviamente, tra le diverse tipologie, quelle trimmabili e orientabili richiedono un’appropriata manutenzione dei loro organi di manovra e, talvolta, piccole riparazioni che possono essere eseguite anche dallo stesso utente, purché abbia una certa familiarità con la meccanica e l’idraulica. I sistemi più diffusi hanno un sistema di controllo mediante pistoni idraulici che, se ben manutenuto, dura moltissimi anni senza problematiche, rivelandosi più longevo, resistente, affidabile e di manutenzione meno costosa rispetto al più diffuso piede poppiero. Esaminiamo quindi le situazioni più probabili e gestibili. [caption id="attachment_120431" align="aligncenter" width="563"] Tubi pistone trim[/caption] [button title="Leggi tutto l'articolo" url="https://www.nautica.it/mio-account/?wcm_redirect_to=post&wcm_redirect_id=120424" type="secondary"] [button title="Abbonati" url="https://www.nautica.it/nautica-superyachts-formato-digiltale/" type="secondary"] di Francesco Baratta il 30 Nov 2021 Continua a leggere