L’Editoriale
COMFORT & DESIGN
Lo spunto per la riflessione che segue ce lo ha fornito un nostro abbonato che, in una sua mail, ci ha chiesto un consiglio su come ovviare a un comportamento della sua barca che, curiosamente, definisce “misterioso”.
In sostanza, questo signore lamenta il fatto che, alla fonda e persino all’ormeggio, il suo cabinato a motore rolla vistosamente più degli altri, tanto che, in una certa occasione, ciò ha persino provocato un danno considerevole a una barca a vela a fianco. Ebbene, il fenomeno è tutt’altro che raro: basta passeggiare lungo le banchine di un porto per rendersi conto che, persino in una situazione meteomarina di sostanziale calma, alcune barche si distinguono proprio per il loro ampio rollare.
Però va subito fatta una distinzione tra il fenomeno fisiologico, dovuto alla casuale “simpatia” tra la frequenza del moto ondoso e le forme di carena, e il fenomeno anomalo, dovuto invece alla discutibile progettazione. Il caso del nostro lettore rientra purtroppo in questa seconda specie, trattandosi di una di quelle barche-casa disegnate e costruite da chi ha certamente pratica di architettura residenziale ma ben poca competenza di quella navale.
Dunque, barche dal sicuro appeal fin quando restano sull’invasatura all’interno di un salone o anche in navigazione su un mare piatto con gli stabilizzatori a pieno regime; ma un vero inferno in tutte le altre ben più frequenti circostanze. Molto nasce dal fatto che, in ambito nautico, le parole comfort e design mantengono troppo spesso gli stessi significati riferibili a un’abitazione o a una camera d’albergo, quasi che non esistessero tutti quegli altri aspetti che sono intimamente legati alla gamma di movimenti cui è soggetta qualsiasi imbarcazione.
Perciò come si fa a definire comfort quello di una lussuosissima cabina armatoriale che viene sballottata qua e là da un mare poco mosso? E come si fa a chiamare design quello che dà forma a un comodino senza spondine, dal quale qualsiasi oggetto ruzzola sul pagliolato, o a un tavolo di cristallo con angoli acuminati, sui quali, spesso, qualcuno lascia dolorosamente brani di pelle?
Corradino Corbò
L’Editoriale
COMFORT & DESIGN
Lo spunto per la riflessione che segue ce lo ha fornito un nostro abbonato che, in una sua mail, ci ha chiesto un consiglio su come ovviare a un comportamento della sua barca che, curiosamente, definisce “misterioso”.
In sostanza, questo signore lamenta il fatto che, alla fonda e persino all’ormeggio, il suo cabinato a motore rolla vistosamente più degli altri, tanto che, in una certa occasione, ciò ha persino provocato un danno considerevole a una barca a vela a fianco. Ebbene, il fenomeno è tutt’altro che raro: basta passeggiare lungo le banchine di un porto per rendersi conto che, persino in una situazione meteomarina di sostanziale calma, alcune barche si distinguono proprio per il loro ampio rollare.
Però va subito fatta una distinzione tra il fenomeno fisiologico, dovuto alla casuale “simpatia” tra la frequenza del moto ondoso e le forme di carena, e il fenomeno anomalo, dovuto invece alla discutibile progettazione. Il caso del nostro lettore rientra purtroppo in questa seconda specie, trattandosi di una di quelle barche-casa disegnate e costruite da chi ha certamente pratica di architettura residenziale ma ben poca competenza di quella navale.
Dunque, barche dal sicuro appeal fin quando restano sull’invasatura all’interno di un salone o anche in navigazione su un mare piatto con gli stabilizzatori a pieno regime; ma un vero inferno in tutte le altre ben più frequenti circostanze. Molto nasce dal fatto che, in ambito nautico, le parole comfort e design mantengono troppo spesso gli stessi significati riferibili a un’abitazione o a una camera d’albergo, quasi che non esistessero tutti quegli altri aspetti che sono intimamente legati alla gamma di movimenti cui è soggetta qualsiasi imbarcazione.
Perciò come si fa a definire comfort quello di una lussuosissima cabina armatoriale che viene sballottata qua e là da un mare poco mosso? E come si fa a chiamare design quello che dà forma a un comodino senza spondine, dal quale qualsiasi oggetto ruzzola sul pagliolato, o a un tavolo di cristallo con angoli acuminati, sui quali, spesso, qualcuno lascia dolorosamente brani di pelle?
Corradino Corbò
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51° SALONE DI DUSSELDORF, NAUTICA IN FESTA
L’ultima edizione del Boot ha riconfermato l’eccellente capacità promozionale del salone tedesco che, oltre a offrire una vetrina elegante e ben organizzata per una vasta gamma di imbarcazioni e accessori, riesce a divertire - se non addirittura a entusiasmare - un pubblico di tutte le età. Aziende italiane protagoniste in tutti i settori.
Nauticontest, una opportunità per giovani progettisti
Un catamarano a motore open di 11 metri per fare charter giornaliero… e non solo. Prima di diventare una tesi di laurea, il progetto “Stand by me” nasce per partecipare ad un concorso del Gruppo Beneteau finalizzato a individuare nuovi concept dai contenuti innovativi, non solo dal punto di vista del design ma anche e soprattutto dal punto di vista delle tecnologie, della sostenibilità ambientale e del modo di concepire gli spazi abitativi.
Tecnica: I terzaruoli. Come prenderli… in ogni andatura
Ridurre le dimensioni di una randa in navigazione è una manovra semplice che si può realizzare in diverse condizioni. Ecco come farlo anche grazie al consiglio di tre grandi navigatori. Il vento rinforza, il mare cambia aspetto e, soprattutto, il timone ci dice che qualcosa non va, che la fatica per mantenere un buon governo della barca aumenta fino al punto di dovere tenere la barra sempre alla poggia per riuscire a mantenere la rotta.
8 MARZO, DONNE DI MARE
Il mare, le navi e le barche sono state a lungo dominio maschile, ma la storia è ricca di racconti di donne impavide che solcarono i mari a volte anche travestite da uomini, sfidando tutto e tutti. La conferma della presenza femminile nella storia della navigazione, la si può leggere tra le righe delle migliaia di libri sul tema, e si rimane colpiti dalla lunghezza della lista di donne che hanno mostrato coraggio e capacità notevoli come condottiere e piratesse.
OCEANO INDIANO, ISOLA DI MAURITIUS
Definisce così Mauritius, nella sua prima composizione dedicata all’isola, il poeta francese Charles Baudelaire, che visitò questo sperduto angolo di mondo nel 1841. Una destinazione che con 300 chilometri di candide spiagge protette dalla barriera corallina, un entroterra selvaggio e un piccolo arcipelago di amene isolette da esplorare ammalia chiunque vi approdi.
Itinerario nautico lungo la costa nord ovest della Sardegna
La costa nord-occidentale della Sardegna, con il suo tipico profumo di mare unito a quello del corbezzolo e del mirto, un misto di salsedine, curry e liquirizia, vi farà innamorare. Rimarrete stupiti dalla bellezza dei paesaggi e dei borghi, dalla varietà delle coste (in alcuni tratti candide spiagge, in altri alte pareti rocciose) e dal buon livello dei porti turistici, ottima base di partenza per visitare
Rubriche
Biblioteca nautica
Cambusa
Spaghetti alla crema di bottarga
Ricetta dello chef Efisio Denegri (Ristorante Silvestrino - Stintino) Primo – 4 persone – facile Ingredienti: gr. 100 di bottarga di tonno grattugiata gr.50 burro olio un filo 8 foglie di basilico 1/2 spicchio di aglio 1 bicchiere di acqua.
Polpo alla stintinese
Antipasto – 4 persone – facile Ingredienti: 1 kg di polpo verace 6 patate pepe nero macinato fresco prezzemolo tritato sale 1 bicchierino da caffè di aceto di vino bianco 1 spicchio di aglio 1 cipolla piccola olio extravergine d’oliva q.b.
Pesce alla bosana
Primo – 4 persone – media difficoltà Il piatto, chiamato S’Azzada bosana*, richiede 1 giorno prima di poter essere servito e si consiglia di mangiarlo freddo. Ingredienti: 1 razza da 1 kg 500 g di pomodorini pachino 5 pomodori secchi 8 spicchi d’aglio prezzemolo farina o semola (per friggere il pesce) Olio Evo aceto di vino bianco prezzemolo peperoncino
Paella algherese
Primo – 4 persone – difficile Prende il suo nome dal recipiente “paella” nella quale viene preparata. Si trattava di una padella larga e poco profonda, solitamente in ferro, munita di due impugnature opposte. La profondità della paella è di circa 5/6 cm, mentre il diametro varia in base al numero dei commensali.
Cambusa
Spaghetti alla crema di bottarga
Ricetta dello chef Efisio Denegri (Ristorante Silvestrino - Stintino) Primo – 4 persone – facile Ingredienti: gr. 100 di bottarga di tonno grattugiata gr.50 burro olio un filo 8 foglie di basilico 1/2 spicchio di aglio 1 bicchiere di acqua.
Polpo alla stintinese
Antipasto – 4 persone – facile Ingredienti: 1 kg di polpo verace 6 patate pepe nero macinato fresco prezzemolo tritato sale 1 bicchierino da caffè di aceto di vino bianco 1 spicchio di aglio 1 cipolla piccola olio extravergine d’oliva q.b.
Pesce alla bosana
Primo – 4 persone – media difficoltà Il piatto, chiamato S’Azzada bosana*, richiede 1 giorno prima di poter essere servito e si consiglia di mangiarlo freddo. Ingredienti: 1 razza da 1 kg 500 g di pomodorini pachino 5 pomodori secchi 8 spicchi d’aglio prezzemolo farina o semola (per friggere il pesce) Olio Evo aceto di vino bianco prezzemolo peperoncino
Paella algherese
Primo – 4 persone – difficile Prende il suo nome dal recipiente “paella” nella quale viene preparata. Si trattava di una padella larga e poco profonda, solitamente in ferro, munita di due impugnature opposte. La profondità della paella è di circa 5/6 cm, mentre il diametro varia in base al numero dei commensali.